Beato CLEMENTE VISMARA (1897 – 1988) Il “Patriarca della Birmania”
…vent’anni dopo la perdita dei genitori, divenuto già missionario, egli si descrive sperduto in una lontana foresta della Birmania, avvolto dal buio della notte, esposto a mille pericoli di fiere e di briganti, egli non si sente né solo né abbandonato: assapora una dolce esperienza interiore da lui stesso così raccontata, in una lettera agli amici d’Italia:
«È il momento del raccoglimento, il momento sublime della preghiera, quando in questa immensità di foresta perigliosa ci si sente tanto piccoli, troppo piccoli, tanto che basta un fruscio di foglie per farci rizzare i capelli in capo per tema di qualche feroce abitante della selva. Nella mente ripassavo le notizie avute di lontano dalle persone a me care.
Mi risovvenni dei miei genitori, che da tempo riposano in quel piccolo cimitero del paesello nativo e mi pareva dicessero: “Coraggio Clemente, tu hai indovinato lo scopo della vita. La vita è breve, la vita non è nostra, è di Dio, a Lui noi dobbiamo renderla e per Lui dobbiamo spenderla, con Lui dobbiamo condurla, la nostra benedizione sia con te e tu ricordati sempre di noi!”.
Questi sono i momenti veri della vita, quando la si guarda nella giusta realtà, sono gli istanti di controllo e di verifica, se veramente la si conduce alla meta, alla meta del sacrificio, dell’amore, del paradiso. Quasi vi faccio una predica, ma non temete, l’ho già finita. La testa mi cade e lì vicino al fuoco, senza accorgermene, mi addormento».
Clemente nacque ad Agrate Brianza, da una famiglia molto povera, ma ricca di fede, nel 1897, nello stesso anno e nello stesso mese in cui a Lisieux moriva la piccola santa Teresa di Gesù Bambino…