Oggi alle 18:30 inauguriamo la mostra “Murano Glass Easter”, scene bibliche della Quaresima e della Pasqua realizzate dai maestri vetrai. La mostra è aperta alle visite ogni giorno dalle 9:30 alle 17:30 (giorno festivi dalle 11:45 alle 17:30).
Inaugurazione della mostra
Sabato 11 marzo, per le 18:30, verrà inaugurata la mostra “MURANO GLASS EASTER”. Dino Rosin, Paolo Crepax, Franco e Mauro Panizzi, Dario Frare, Matteo Seguso, Rossetto Deborah, Mario e Francesco Badioli e Mattia Nasta, Pietro, Andrea e Nicola Barbini, Marco e Michele e Giorgio Giuman, Lucia Santini, Lucio Bubacco e lo staff della Scuola Abate Zanetti esporranno alcune scene bibliche pasquali realizzate con tecniche tradizionali, innovative e originali. Ogni opera sarà accompagnata da note sull’autore e dal riferimento a versetti biblici secondo un ordine ben preciso riportato sulla guida alla mostra.
Verranno esposte anche alcune opere per onorare i maestri dell’arte vetraia ora scomparsi.
Carmelitani Scalzi di Venezia e Associazione Murano Viva, con il patrocinio del Comune di Venezia
Il coriandolo che si mangia
Siamo entrati nel tempo di Quaresima, anche se il rito ambrosiano per vicende storiche lascia ancora una settimana di tempo ai suoi fedeli in cui festeggiare il carnevale.
Perché questo accostamento tra un periodo di feste e una pianta, il coriandolo appunto, il cui nome Coriandolum deriva dal greco Koriandron, e da Koris, che significa “cimice” riferito al poco gradevole odore che emana questa pianta molto simile appunto a quello delle cimici?
La curiosità è che “i coriandoli carnevaleschi prendono proprio il loro il nome dalla spezia, i cui semi venivano un tempo rivestiti di zucchero ed utilizzati per i dolci al posto delle mandorle. L’usanza antica (risalente probabilmente al periodo rinascimentale prevedeva, infatti che questi piccoli dolci, detti confetti (ancora oggi i coriandoli si chiamano confetti in numerosi paesi), venissero lanciati per aria durante il carnevale e le festività.”. (p13)
Queste informazioni assieme alle proprietà specifiche delle erbe officinali, erbe aromatiche e vitigni li puoi trovare nella pubblicazione: L’orto giardino dei Carmelitani Scalzi a Venezia, Carlo Favero e Giorgio Forti (a cura di Carlo e Giorgio Favero), che potrete acquistare al Punto Amico.
19 Marzo, San Giuseppe
Dopo il 17 marzo, data in cui viene ricordato San Patrizio, patrono d’Irlanda festeggiamo San Giuseppe ricorrenza abbinata laicamente alla Festa del papà..
Tornando a San Patrizio, Vescovo Apostolo d’Irlanda (Collana blu “Messaggeri d’amore”, in vendita presso Punto Amico) nella iconografia tiene nella mano destra uno stelo di trifoglio, simbolo della Trinità, dove Padre, Figlio, Spirito Santo sono rappresentati dalla stessa sostanza e uniti nello stesso gambo(cfr.p 42). Un testimone che Patrizio passa a Giuseppe, simbolo del Padre e dell’unità familiare a protezione del Figlio e della Madre sotto l’ala dello Spirito Santo.
Teresa d’Avila si rivolge a san Giuseppe nella malattia e riconosce la sua protezione nel dedicargli la sua prima Fondazione. (Fondazione San Giuseppe, 24 agosto 1562). Così la Santa scrive nella sua Vita (6,5): “Presi per mio avvocato e patrono il glorioso san Giuseppe e mi raccomandai a lui con fervore. Questo mio padre e protettore mi aiutò nella necessità in cui mi trovavo e in molte altre più gravi in cui era in gioco il mio onore e la salute dell’anima mia. Ho visto chiaramente che il suo aiuto mi fa sempre più grande di quello che avrei potuto sperare”.
Per chi desidera cominciare a seguire le esperienze di Santa Teresa, può iniziare a pregare al secondo altare, alla sinistra dell’entrata della Chiesa degli Scalzi dove si trova la cappella dedicata alla Sacra Famiglia. San Giuseppe riveste un ruolo di protezione alla Vergine e al Bambino riconoscendo il Mistero dell’Incarnazione del Figlio di Dio.(Il gruppo della Sacra Famiglia è attribuito dalla critica a Heinrich Meyring).
L’acqua e il Giardino
Papa Francesco, dopo l’Enciclica Laudato si’, in cui leggiamo al paragrafo 30 : “Mentre la qualità dell’acqua disponibile peggiora costantemente, in alcuni luoghi avanza la tendenza a privatizzare questa risorsa scarsa, trasformata in merce soggetta alle leggi del mercato. In realtà l’accesso all’acqua potabile e sicura è un diritto umano essenziale, fondamentale e universale perché determina la sopravvivenza delle persone e per questo è condizione per l’esercizio degli altri diritti umani”, lancia l’allarme per la non equità della gestione dell’uso dell’acqua potabile e sicura, che a livello internazionale potrebbe causare una terza guerra mondiale.
Il Papa si esprime nella sua lingua, argentino spagnola, la lingua di più ampia diffusione a scapito della commerciale lingua inglese, davanti a un simposio di scienziati riuniti in un seminario in Vaticano. L’acqua è la fonte della vita è il bene che indiscutibilmente deve essere a portata di ogni essere umano nella sua essenza di potabilità perché ne vale dell’esistenza dell’uomo sulla Terra, eppure si stanno delineando, a livello mondiale, delle appropriazioni indebite per cui anche questo bene a portata di tutti, sta diventando un bene commerciale, a pagamento a totale disposizione di pochi che ne determinano la distribuzione ai molti, per i quali una necessità diventa un optional di vita.
La denuncia agli esperti della Pontificia Accademia delle Scienze, riuniti alla Casina Pio IV in data 23 febbraio di quest’anno, si articola sulle cifre sconvolgenti riportate dall’ONU, che contano più di mille bambini al giorno morti per malattie collegate al consumo di acqua inquinata, mentre altri muoiono di sete per la totale non fruibilità della stessa. Scenari futuri si aprono a guerre per un bene così prezioso quanto necessario.
Il papa ribadisce il concetto che “se rispetteremo questo diritto come fondamentale staremo ponendo le basi per proteggere gli altri diritti”
San Francesco parlava dell’acqua nel suo Cantico delle Creature definendola come una sorella “la quale è molto utile, e umile, e casta”. Il suo era un ringraziamento non un quadretto romantico ma una intesa mistica attraverso questa sorella con il Creatore che ne aveva fatto dono per la cura delle sue creature.
Anche la mistica Teresa d’Avila parla dell’acqua ma in chiave simbolica, la usa come mezzo necessario per innaffiare il giardino perché le piante che vi sono piantate non inaridiscano ma indicando un percorso personale nell’avvicinarsi a Dio con diversi gradi di difficoltà e accoglienza. Infatti i quattro modi proposti: “cavando l’acqua da un pozzo, che è il modo più faticoso;” oppure “ portarla negli acquedotti per mezzo di una noria”; o in terza istanza “derivarla da un fiume o da un ruscello, che è il modo migliore perché la terra ne rimane bene imbevuta, non occorre innaffiarla tanto spesso, e il giardiniere ha molto meno da faticare”; e per concludere grazie a” una buona pioggia, nel qual caso è Dio che innaffia senza alcuna nostra fatica: sistema migliore che supera ogni altro” (Teresa d’Avila, madre degli spirituali, pp.30-31) L’immagine del giardino da innaffiare serve a Teresa per spiegare il mistero della preghiera-vita, infatti quelli che cominciano a fare orazione sono coloro che con grande fatica cavano l’acqua dal pozzo. Il rapporto con Dio e la costante tensione della nostra vita verso di Lui non può prescindere dalla nostra capacità di comportamento e scelta della gestione delle risorse naturali che coinvolgendo anche gli altri sono di portata sempre più ampia. L’uomo ha ricevuto in dono il Creato ma è al Creatore a cui ci si deve rivolgere per comprendere pienamente che leggi di mercato o politiche non possono far diventare l’uso di questo dono una sopraffazione e un potere verso persone e popoli ugualmente referenti dello stesso dono.
Il negozio della Melissa
Il Negozio dei Carmelitani Scalzi di Venezia riapre con un nuovo orario che si è ampliato per venir incontro alle richieste dei fedeli e dei turisti di passaggio. Situato lateralmente alla chiesa subito prima dell’entrata del Giardino Mistico, è aperto…
- dal martedì al sabato dalle 9:30 alle 13:00 – dalle 14.30 alle 17.30.
- domenica dalle 14.00 alle 17.30.
- lunedì chiuso.
Accanto ai tradizionali unguenti ed estratti a base di erbe dei Carmelitani si potranno trovare anche i prodotti erboristici della nota azienda nazionale Alta Natura. Oltre ai prodotti di erboristeria, è presente, anche la rivendita di prodotti editoriali inerenti la mistica carmelitana e la storia dell’ordine e della chiesa.
Da poco sono stati introdotti prodotti tessili come le borse in PVC riciclato prodotte dai detenuti del Carcere Maschile di Santa Maria Maggiore di Venezia. Le borse portano una scritta esclusiva per questa rivendita “Carmelitani Scalzi Venezia” e sono prodotte dai detenuti all’interno di un percorso di reinserimento lavorativo.
Il simbolo e prodotto di punta rimane la Melissa in tutte le declinazioni in cui viene lavorata dalla sapienti mani dei frati.